Nota: Per una descrizione dettagliata e aggiornata dei singoli episodi vai alla lista a piè di pagina, altrimenti continua la lettura.
22 Aprile – Da un lato la necessità di trovare una nuova casa da abitare, dall’altra la voglia di scoprire cose nuove. Ispirato dall’energia che il signor Marseli trae dalle sue passeggiate, decido di cominciare anch’io una serie di video velocemente editati.
I percorsi non li scelgo, li trovo. Il paese in cui vivo è collegato ad altri paesi tramite strade principali. Ognuna porta il nome del paese a cui giunge: Via Crispiano porta a Crispiano, Via Mottola porta a Mottola, Via Taranto porta a Taranto, Via Ceglie porta a Ceglie etc etc.
Una strategia in stile “espansione del territorio” senza salti: niente bus o treni, molte linee ferroviarie sono attualmente interrotte per lavori e i bus costano e sono scomodi.
Ogni mattina appena la mia abitazione comincia a salivare ed ha fame di uomini, fuggo via: non voglio consegnarmici in pasto. A volte scelgo la strada da percorrere, altre no: mi basta essere fuori e fare qualche video ed è lei a venire a me.
Devo trovare un metodo per le riprese, un limite che azzeri dubbi e mi lasci libero di esplorare. Il video non è il centro ma la scusa per passeggiare. La regola imposta sono i 5 secondi. Vedo un’oggetto che colpisce l’attenzione, schiaccio REC, esprimo la mia opinione a riguardo e cerco di premere STOP prima del quinto secondo. In questo modo mi basterà collegare tutti insieme senza tagli, una considerazione per ogni inquadratura, il risultato sarà dinamico. Se a volte supero questo limite estraendo un pezzo di cinque secondi e gettando il resto.
Pian piano scopro che il piacere più grande non è sentire ciò che ho da dire ma farsi travolgere dal numero di luoghi visti, di discorsi fatti. Il numero e la varietà sono la garanzia di movimento. Nel camminare mi capita di fermarmi e inscenare dei teatrini o di urlare, cantare. Recupero i movimenti e la voce tenuta compressa nei centri urbani. Mi pongo la nuova regola della durata complessiva: preferibilmente non superiore a dieci minuti. In postproduzione sono spesso costretto a trasformare lunghi discorsi in frammenti di mezzo secondo. Il risultato è una suggestione subliminale, una mitragliata.
KEYWORDS: Fare una lista di cose viste | Fraseologia Sillabica (congiungere due parole tramite una sillaba) | Urlare alle macchine..
Lo scopo è anche quello di censire luoghi abbandonati da poter risistemare o in cui passare le giornate estive. Nelle case lascio liberi i miei pensieri in soliloqui di qualche minuto che sono costretto a tagliare in fase di montaggio anche se non si puo parlare di vero montaggio: mi è concesso il taglio ma non l’incollaggio o lo spostamento dei segmenti. Qui inserirò una playlist dei soliloqui più lunghi.
Il primo episodio nasce per curiosità. Uso la regola dei cinque secondi. Poi il secondo ed il terzo sono una fase di rodaggio: percorro le vie che conosco meglio, le due strade alternative per locorotondo. Nel terzo mi pongo la sfida di raggiungere Cisternino – un po più lontana – e la vinco. Dopo è la volta del Pergolo: la zona delle scuole superiori di Martina Franca. Una volta li, la passeggiata si estende su Via Crispiano. Poi un tentativo di giungere ad Ostuni, e Ceglie etc.
Lista Episodi & Appunti:
(aggiornata al 9 Maggio 2019)
- Tondo Fight
Locorotondo - Codex
Martina Franca - Non Reperibile
Parco Ortolini | Martina F. - Graffiti
Martina Franca - Ferrovia
Locorotondo - Dov’è il Problema
Cisternino - Cacoenergetica Dissonante
Via Crispiano | Pianelle - Am I Dead
Ceglie
Tecniche di Zopravvivenza – Martina Franca
Pensieri del prima, del durante e del dopopubblicazione del video.
Che senso ha fare questi video? Camminare fa bene, potrei tenere per me i video. Non hanno molto senso oggettivo. Potrei non farli. Camminare senza filmare. Non camminerei. E la pubblicazione? Nessuno guarda. E fan bene. Che senso avrebbe guardare? Non do contenuti. Però do un processo. Chi guarda entra in sintonia col processo. Sto rafforzandomi. Cosa dovrebbe farmi vergognare? Sono egocentrico? L’opposto. No, non lo sono. Lo faccio anche per gli altri. Io sono gli altri. La metafisica, il tempo. Domani vado ad Alberobello.
- ll Debito degli Insetti
Alberobello - Alighieri Lecchino
Alberobello - Il Miraggio del Gelato
Alberobello - Il Giorno della Torcia
Parco Ortolini | Martina F. - Urlando Contro il Cielo
Parco Ortolini | Martina F. - L’Estate del Pipistrello
Parco Ortolini | Martina F.
Whats in Store For Me – Ciclovia Acquedotto + Locorotondo pt1
Una chiave di lettura possibile: “La Macchina del Primo maggio / l’ingranaggio della festa dei lavoratori / una giornata di relax e di merda.”. Chiavi simili le inserivo nei primi montaggi del 2018. Prima o poi scriverò un’articolo su di essi. Era il periodo di Run Faster. Il messaggio poesiuola / insieme di frasette, è il terzo elemento mancante per la comprensione possibile del senso poetico di un video. In questo caso il video è stato girato il primo maggio durante la festa dei lavoratori. Ma siccome il lavoro com’è inteso oggi altro non è che servitu e servizio agli aristocratici, anche la festa del lavoro è una mev*a. La Mèvd è un mio vecchio altereggo. La macchina – ingranaggio è anche fisicamente la macchina che si vede nel montaggio. Dietro alla macchina c’è un frigorifero all’interno del quale, mentre la musica dice “whats in store for me….. a new world….” (cosa c’è in preparazione per me? un mondo nuovo), si materializza un fiore pieno di coleotteri ficcati in un fiore. Il fiore è il simbolo degli hippie, del 68, della pace e del relax manipolata dagli aristocratici per addormentare le coscenze. Appare velocemente un triangolo massonico con un coleottero al centro. Il video termina con la simulazione di un’evaquazione organica di mèvd. Nell’ultimissimo fotogramma una cacca di mucca si sovrappone all’ombra della mia testa. Scostando la testa lascio l’ombra va via liberandosi del peso mentale, della falsa festa e delle mèvd in generale.
War Time: Guerra Psichica – Ciclovia Acquedotto + Locorotondo pt2
La miniatura rappresenta un gruppo di soldati in trincea dietro ad un trullo. Mi accorgo adesso che il trullo ha la stessa forma della solida piramidaccia massonica. Cosimo, il protagonista del barone rampante, aiuta i soldati a trovare un luogo in cui stare. Cosimo conosce i boschi e le montagne, vive sugli alberi. Il tempo è di guerra per chi vuole saltarsi il servizio di leva. Le armi per contrattaccare sono diverse da quelle usuali. Esprimere la dispersione senza cedere alla lamentela. Invertire la rotta con una violenza dominata. Voglio rompere un cartello a testate ma non lo farò: è ingiusto ma Devo dirlo. Abbiamo – ho – dimenticato il diritto di parola. Serve a tenere la testa sulle spalle.
La Discarica Della Mente
Ortolini – Faccio un lungo discorso sul progetto Case Abbandonate. Inizia l’impasse della ripetizione. Faccio un lungo discorso. Il progetto cambia nuvoamente forma.
Misantropo Vittima di Se Stesso & Parassiti Mentali
Acquedotto Pugliese + Cisternino – Ancora nell’impasse. Inizio a diventare logorroico. Proseguo però il nuovo filone cominciato il giorno prima: gridare discorso pseudofilosofici mi aiuta. Invento una nuova serie di video su Jodorowsky. Cammino molto e velocemente. Fotografo poco. Per sgonfiare il pallone gonfiato che stavo diventando, faccio un discorso in cui mi descrivo partendo dagli occhi di una persona piena di pregiudizi. Nasce l’episodio “Misantropo, Vittima di Se Stesso”.
Monachina Infelice Daydream
Ceglie – L’impasse cominciata nell’episodio 18 si sblocca temporaneamente. Scelgo di ridurre i monologhi e potenziare nuovamente l’aspetto interiore. L’obiettivo è di descrivere la realtà per come la VEDE la mia mente. Niente di forzato. Descrivo con i disegni i processi mentali. Una passeggiata che termina con la pioggia. Divertimento e soddisfazione nel produrre quest’episodio. Il risultato è una ciofeca dal punto di vista dell’intrattenimento/magia ma ha qualcosa di preciso e onirico. E’ l’evidenza che sono in contatto con i processi esatti che avvengono all’interno e disegnare mi fa stare bene.
Bruciare la Vera Strega (Discorso della Montagna)
Ortolini – L’impasse riprende immediatamente. Ricevo il pacco con gli obiettivi Macro e vado subito a testarli. Accoppio nel montaggio un discorso della serie Jodorowsky con queste immagini. Ripensando al progetto “Case Abbandonate” posso dire che ormai siamo lontani dalle intenzioni iniziali. Rimane il fatto che spendo tempo nella natura ma cammino sempre meno e case abbandonate non ne visito ormai più. Il centro dalla vita è tornato al virtuale. Il video da scusa per uscire è diventato nuovamente il centro e di conseguenza la qualità è anche scesa. Pigrizia.