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Devo raccontarvi il duemilaventidue? Devo proprio? e ci provo. Dunque, inizia in un modo che non ricordo perfettamente ma posso assicurarvi che ero a Martina Franca.. anzi no: non ero a Martina Franca. Ero a Matera o giu di li. Avevo deciso di passare il capodanno a dormire in macchina per propiziarmi nuovi viaggi. Bosco di Alberobello, ecco dove inizia il viaggio. Di li poi mi sposto verso Matera, Laterza etc.. e forsa dico forse – se ricordo bene – vado a trovare Marsel li in Abruzzo. Una buona scusa per motivarmi a fare il trasloco. Andiamo a Genova da una sua amica, lui gira qualche filmato. Poi di rientro faccio un primo trasloco. La seconda volta ci torno verso febbraio o marzo, avviso i proprietari di casa e lascio la bellissima soffitta.
Si si, era proprio il duemilaventidue perchè nel duemilaventuno ero a fare la bancarella a ponte sisto. Orsu torniamo a noi. Con la macchina tiro giu da quel micromonolocale un infinità di oggetti. Una macchinata la faccio praticamente solo coi libri. Ne avevo trovati tantissimi nell’immondizia del mercatino dell’usato. Tutti gli Astrolabio bellissimi che hanno fatto venire l’acqua in bocca a Frk. Vabè… e nulla. Sistemo tutti questi libri e lascio nelle cassettine della frutta tutto quanto il materiale. Oggetti, mie creazioni, tutti i volumi dei quaderni etc. Si perchè a Martina Franca avevo deciso di andarci al novembre dell’anno precedente. Non ricordo esattamente se fu subito dopo il primo viaggio con la nuvoa macchina… ma sto finendo per parlarvi del ventuno e non va bene. Era solo per ricostruire la dinamica.
Difatti mi trovo nei primi mesi del duemilaventidue ad aver cancellato l’affitto a Roma. Ricorda ancora piu o meno l’addio ai proprietari. A Fabrizio ed Andrea (sua moglie). Ricordo quando gli feci vedere la macchina.. con il mio tavolinetto, con la mia lucettina. E ricordo perfettamente che mi venne la febbre durante il trasloco. E mi costrinsi a fare una bella camminata sportiva fino a piazza da spagna da piramide. Dormivo in macchina anche durante il trasloco. Venivo da quel mezzo tour con Marsel. Molto divertente. E molto fiero di avergli mostrato la super hophop car. Che grande.. ci ha pure dormito dentro. Vabè.
A Martina Franca mi ritrovo con tutti i miei oggetti ma non li spacchetto. Uso il tempo per leggere e scrivere. Comincio a capire tutto quanto sull astrologia ed i vari sistemi simbolici. Vengo da un anno in cui ho letto Zolla – quasi tutto – e ho scritto moltissimo perciò la mia mente è bella ricettiva. Comincio a combinare – come gia avevo fatto l’anno prima, scritti a disegni ma questa volta non si tratta di una combinazione casuale: cerco di lavorare sui sistemi simbolici ufficiali. In quel bel quaderno di sketch cè di tutto, anche lo Human Design. La cosa prende piede e rompo un po le palle a Frk per scrivermi qualche testo. Ricopio i suoi testi a mano sul quaderno e modifico i disegni per farli accordare meglio.
Creo diversi oggetti ma non chiedetemi quali. Non me li ricordo proprio. Ricordo però che prendevo appunti perchè… oh si.. so io perchè. Il perchè è che ad un certo punto, ad Aprile, come una bella sorpresa totamente inattesa, il covid fisce. Intendo chiaramente la dittatura e non il covid che altro non è se uno dei tanti virus influenzali o paravirus vale a dire menate mentali. Praticamente per la prima volta in due anni posso entrare in un cazzo di negozio e dalla mia ho il bel portafoglietto pieno. Mai avuto. Portafoglio pieno e negozi smascherati. Compro il trapano.
A Roma durante il trasloco ricordo che ero gia in fissa con Neistat. Per la seconda volta m’aveva preso. Nel duemiladiciassette mi convinse a fare i vlog.. adesso, nel duemilaventidue mi aveva convinto a lavorare professionalmente sul mio studio. Lui ed il suo maestro Tom Sachs sono i maestri insuperabili per cio che riguarda il farsi uno studio efficente. Con loro capisci perfettamente che nulla di stabile puo nascere da un ambiente disorganizzato. E la cosa segue perfettamente le varie fasi del mio percorso creativo. Piu che altro è un percorso organizzativo. Nel duemiladiciassette imparai da Marsel a mettere a posto l archivio video usando le date. Ora mettevo apposto tutto il laboratorio artistico disegnando alle pareti la sagoma degli attrezzi cosi da abituarmi a posarli sempre allo stesso posto. Always be Knolling. E ualà. Compro anche un paio di supporti per la telecamera di quelli attaccastacca veloce. A scatto. Cosi posso spostare la telecamera nelle varie postazioni senza fatica. E le postazioni restano fisse e con inquadratura quasi sempre dall’alto. In questo modo posso registrare tutto il processo creativo al tavola da lavoro. Monto pure una televisioncina per guardare nel monitor cio che riprendo. E’ geniale. Efficienza super. Registro diverse giornate di video che poi mando a doppia velocità e ci ho fatto pure un post. Vabè..
Quindi scrivo queste cose che chiamo Glifodrammi.. fogli pieni zeppi di glifi. Una cosa bellissima. Ne produco tantissimi. E produco una serie di idee per zodiacalizzare il laboratorio o cabalizzarlo. Idee per creare una struttura attorno a tutto cio che leggo vedo e tocco. E mi invento la storia dell armadio delle colle, della cabala dei materiali, della carrucola che avrebbe mosso i pianeti etc etc. Tutto ben documentato in questi viaggi di glifi. Avevo un bel malloppo.
Quindi creo oggetti – piu che altro li perfeziono….. ou.. non ne ricordo nemmeno uno sai? Ah si… se penso ai video mi ricordo. Ricordo che ultimai il modellino del wc. Ecco ora ricordo.. feci hidden object game.
Praticamente la mente logica mi si era accesa e avevo capito che esistono modi di comunicare le proprie idee. E’ sufficente fare un bel po di ricerca su chi prima di te ha provato a fare quella specifica cosa. Poi bisogna fare un po di compromessi e spacciare il proprio progetto come revival di qualcosa che gia esiste. Ora: i miei sketchbook avevano preso la piega di questa cosa che avevo chiamato l’anno prima Emanazioni. In realtà erano qualcosa di piu che emanazioni cioè figure estratte da figure piu grandi. Avevo elaborato una serie di operazioni di rotazione per continuare a creare da un disegno, infiniti disegni.
Il giochino per l’osservatore però era sempre lo stesso: <<concentrati su questo omino… ora voglio che tu cerchi questo stesso omino nel corpo di questo omino piu grande>>. Questo genere di giochi si chiama Search and Find… o Hidden Object Game. Ti mostrano una stanza piena di oggetti e ti dicono di trovare ad esempio la teiera. Nel mio caso io gli oggetti li metto anche ruotati o riflessi o decomposti. Ma il giochino non cambia: allenare l’attenzione.
Alchè – credo sia del duemilaventidue – la ricerca ad esempio di tutti i glifi che avevo inserito nei vari diari degli anni precedenti. Se avessi saputo isolarli e chiedere al lettore di rintracciarli nel quaderno, forse lo avrei convinto a darmi retta e a sfogliare i quaderni.
Poi mi venne l’idea, praticamente simile, di scansionare lo sketchbook e di creare un pdf di approfondimento in cui mostro la fonte dei miei disegni, la reference. E di mostrargli i vari suggerimenti all’hidden object game.
Alchè sposto questo stesso concept negli oggetti fisici. Li fotografo e scopro – grazie alla mia neonata mente logica – un servizio online che ti staglia tutte le foto. La prima volta do cinque euro e dico ben cinque euro ad uno bangladesh su Fiverr. Poi mi chiedo: <<ma come cazzo avrà fatto questo a stagliarmi con questa precisione le mie foto?>>. E mi rispondo: <<avrà usato un software. Cerchiamolo.>> E ne trovo uno sempre a pagamento con cui stagliare le figure che ti piace. Ne puoi fare migliaia. Paghi un tot al mese. Quindi mi metto a fare oggetti belli, poi li fotografo e poi li staglio. Dopodiche li innesto in collage insieme ad altri oggetti ed in altre circostanze cosi da confonderli. Faccio un po di color match ed ecco il mio primo hidden object game. Creo un po di queste figure e creo pure un canale instagram che ha tra le parole toys.. non ricordo piu nemmeno il nome di quel canale. Ero anche un po in fissa con quelle cose digitali che si vendono… la moneta artistica.. non ricordo piu una mazza di come si chiamano. Ho provato per qualche giorno a trasformare queste foto stagliate in NFT… si si chiamano cosi credo.
Nulla di più.. era solo una fantasia per lusingare Costante. Me ne aveva parlato lui.
Vabè.. quindi cè questa grande capacità di analisi… che non c’era prima. Leggo, studio, capisco e dopo faccio. Al contrario del solito approccio cioè fare senza capire, senza sapere, senza studiare… fare alla cazzo.
Ricordo perfettamente il piacere che provavo quando scoprivo una parola nuova.. di oggettini tecnici. Tipo… ou ora non li ricordo.. ma tipo: ricordo che cercavo il nome dei motorini per automatizzare il box roll in cartone per le strips di carta.. ecco vabbè, cercavo tutti i nomi tecnici delle componenti per realizzare i miei progetti. Avevo capito che tutto è gia stato inventato e se conosci il nome di quelle invenzioni, puoi usarle. Altrimenti devi sentirti come uno che è troppo geniale ed ha troppe idee.. e si deve inventare tutto dalla a alla zeta.
Vabè. Insomma i mesi passano e comincia il caldo. Io disegno sempre di piu. Trascrivo le poesiuole di Frk; faccio oggetti e li fotografo. Poi li stagli e li metto negli ambienti.
Altre volte ricaldo il contorno delle fotografie e coloro le sagome in digitale.
Replicare il mio mondo in digitale. Nasce l’idea di Mondo.. è molto piu evidente del solito. L’approccio logico avvicina molto questo mio mondo alla sua manifestazione.
Vabbbbè.. praticamente ad un certo punto scopro questo tale Vincent. Un pittore geniale che ha costruito una abbazia senza chiedere permessi. E gli hanno fatto il culo, l’hanno pure incarcerato a questo genio. Uno tra i piu cazzuti esseri al mondo. Libertà estrema e menefreghismo a mille. Un genio in tutti i sensi. Un vero genio. Genio dell’arte, della forza di volonta, della strada, della simpatia, della generosità. Un vero portento mondiale. Alchè vado a visitare la sua abbazia. Nel frattempo ero in fissa coi cimiteri. Ascoltavo tutti gli audio della maga slava. Non so se ve ne ho parlato gia… vabè.. anche in questo campo avevo scoperto l’esistenza di un oggettività. Per anni come un coglione ho fatto barattoli e patafisica.. ed ora scopro che tutto cio che cercavo era nella semplice, semplicissima magia tipo wicca, paganesimo etc. Ma anche qui… serve il maestro. Fino ad oggi avevo sentito parlare di questi temi da beceri spocchiosi. Meglio l ignoranza. La slava invece è una vera ucraina.. che aveva la nonna strega e gli ha insegnato tutto. E questa ragazza ucraina è semplicissima e ha un anima vera.. semplice.. un po come me.. alla cazzo. Non pretende di sapere, sa. Alche mi sono messo ad inventare rituali improvvisando sul tema. Rituali per catturare le donne energeticamente… andarmene in strada, fotografare una bella ragazza, abbassarmi a raccogliere d’impulso una cartaccia: ecco catturata l’anima di quella ragazza. Queste sono super improvvisazioni ma il fatto di seguire i video della maga mi dava un background da cui attingere e con cui cominciare a capire cosa faccio istintivamente, quali forze si muovono. E le sto decodificando anche oggi… piu conosci piu capisci. Nulla è pazzo.. tutto ha una radice nella tradizione. Conoscere è potere.
Quindi è stato l anno della conoscenza applicata. Nel ventuno ho conosciuto molto la teoria, nel ventidue ho applicato la teoria e ho conosciuto teorie sulla pratica.
Anche da Vincent di Guagnano ho fatto le magie. Avevo portato il Rum da dargli e altri doni. L’energia li era talmente tanta che non m’è servito nemmeno incontrare il corpo del maestro.
Ho dormito in macchina. Poi ho fatto altri ritualetti di qua e di la nei cimiteri, come nel cimitero di mio nonno a Talsano. E non sono riuscito a trovare la sua tomba. Ho cercato anche mia nonna ma nulla. Nada. E ho fatto altri ritualetti. Nel mentre la macchina si spaccava.
Era fine luglio o inizio di agosto ed io mi sentivo davvero stretto a casa.
Alchè andavo a disegnare in macchina. Mi portavo un oggetto e lo ritraevo. Macchina ferma giu al carmine. Motorino di avviamento bruciato.
Mi ero inventato un’ennesima cosa molto logica per comprendere a fondo i miei istinti morbo-sciamanici. Mi sono comprato un proiettore e proiettando l’immagine di una donna, disegnavo la sua energia su un grande foglio di carta a parete. Perciò mi veniva come quasi a fare sesso immaginario.. tutto automatico con i colori. Sensa organi sessuali.. tutto una cosa fantastica. Che ci crediate o no, ho applicato il metodo logicaduemilaventidue e.. anche in questo caso, dopo un po di ricerca, ho scoperto che sulle tracce di cio che stavo scoprendo io autonomamente, erano nate intere scuole di ricerca. Energy Orgasm si chiama ufficialmente. O Full Body Orgasm. Difatti è il frutto di una ricerca portata avanti per anni inconsciamente. L’anno precedente ero arrivato a riscoprire l’ipnotista – si fa per di – … M.P-ret. Un’altro artista intuitivo. Il mesmerismo… ne avevo riletto per l’ennesima volta in Gurdjeff nel ventuno.
Ma ora avevo le risposte. Applicando l’intuito all’arte.. ecco che avevo scoperto la mia realtà mesmerica. Un modo di trasformare energia, o raccogliarla dal nulla.
E m’ero messo a fare tutti questi disegni con il cero colorato sui giornali di moda pieni di modelle. Potevo anche farne s**pare due insieme. Una linea dalla donna A alla donna B. Dalle labbra della donna A alle labbra della donna B. O alla fi*a. Etc… vero scopaggio. E cosi via, di scoperta in scoperta. Mi ero messo a fare la stessa cosa anche con la colorazione al Pc. E mi sentivo libero perchè avevo trovato finalmente una mia possibilità creativa che non necessitasse oggetti ne eccessive idee o forza di volontà. Scarabocchiare su una foto di una bella ragazza è una cosa che farei sempre.. e quindi puo accompagnarmi nei miei viaggi in macchina.. pensavo. Mi sentivo libero perchè avevo trovato qualcosa per tenermi occupato in macchina e con cui energizzarmi. E cominciavo gia a fondere le idee della magia slava in questa nuova scoperta del Energy Orgasm. Perciò me ne andavo in giro e anzichè catturare l’anima delle ragazze raccogliendo oggettini da terra che venivano associati a questa sensazione di sensualità… ecco.. mi mettevo a disegnare e sgraffitare sul foglio.
Avevo scoperto anche che ogni colore ha una forza energetica diversa. Perciò potevo lavorare guardando tutti, uomi e donna, vecchi, giovani, meno giovani. Tutte le età.
Dopodichè ad opera finita.. standomene in una piazza qualsiasi e sotto gli occhi di tutti… potevo tranquillamente passare ad uno step successivo.
La slava mi aveva insegnato che nulla in magia si ottiene senza dar nulla in cambio. Se ottieni qualcosa devi lasciare la paga. Devi fisicamente prendere dei soldi e lasciargli agli incorci.. o nei boschi.. etc.
E pure questa cosa degli incorci andava a toccare una mia antica ricerca. Quando ci si sente inspiegabilmente uniti alla gente se si passa da un centro commerciale o da un incrocio…
Tutte le menate mentali hanno una spiegazione esoterica. Con un po di ricerca si impara tutto. Bisogna sconfiggere l’idea che non esistano mezzi per cercare. L’uomo colto a differenza dell’ignorante, sa che è possibile conoscere. Non è laconoscenza che fa la differenza ma la certezza che cè un metodo per conoscere.. e la conoscenza dei metodi per conoscere. Questo fa un’enorme differenza. Bisogna un po abbassare l’ego che ti dice che sai tutto tu.
Ci si sente meno soli. E si procede con piu struttura.
Vabè.. quindi ricordo perfettametne che me ne andai a dormire a Monopoli, andai anche li sulle montagne di castel sant’Angelo… ma ricordo sopratutto Monopoli. Me ne stetti pure alcuni giorni.
Poi andai a Barletta e la batteria della macchina non partiva piu. Dormivo gia in automobile con una certa frequenza.
Nell’estate quindi frequentavo il cimitero di Locorotondo… a volte mangiavo con Frk nella mia automobile. Bei ricordi questi. Davvero belli. Chissà se c’è qualche foto di quelle mangiate.
Poi gettai via il sedile su cui si sedeva… nei miei spazi devo essere solo. E’ triste ed amaro ma so che è cosi. Comunque ciò accadde mooolto dopo.
Torniamo all’estate. Altra cosa che ho scoperto è che cè pure chi è in fissa con la storia del trovare facce ovunque e ha capito che i dipinti di Bosch hanno questo aspetto qui. Anzi… secondo un signore di nome Perseveer (di Anversa – ma allora non lo sapevo)…. tutti i pittori medievali usavano questo metodo. Quale? Esattamente quello che usavo io gia da piu di un anno se non da sempre…. ricordo perfettametne la mia teoria dell’Arte Complementare. Siamo praticamente ai primi disegni del duemilatredici. E ricordo la frustrazione che provavo nel vedere tutte quelle figure crearsi sotto ai miei occhi e non poter far nulla per isolarle dal contesto che le fagocitava. E ci vollero ben sei anni per farmi venire in mente l’ide ache avrei potuto semplicemente ricopiarle con un foglio trasparente e salvarle dall’impaludamento nel caos.
Vabè… Monopoli è importante.. ricordo tutte le sperimentazioni che cominciarono li. Scrissi anche a quest Perseveer che apprezzo – credo – i miei disegni.. ed io sulla falsa riga delle sue scoperte nei volti dei dipinti famosi dell’arte fiamminga… bè sui suoi suggerimenti facevo mie ricerche. Ho fatto alcuni disegni su questa cosa qui.
Ah.. non so se ho detto che nella primavera mentre studiavo lo Human Design.. ho anche pubblicato i miei disegni a riguardo nei loro gruppi facebook. Alcuni apprezzavano molto. Con pochi mesi di studio mooolto vago sulla cabala e altri sistemi ero riuscito a trovare molte combinazioni che stupivano anche piu di una persona.. di quei gruppi facebook. Avevo belle intuizioni sulla cabala, sullo Human design, sullo zodiaco.. tutte idee combinatorie. Fondendo piu di un sistema esoterico insieme.
E nulla… cominciano a rompersi i motorini di avviamento della macchina. Ed io comincio ogni volta che ne riparo uno.. a spingermi piu in la coi kilometri. Fin che – ricordo bene – dall’ikea di Bari, decido di andarmene a Campobasso… qui siamo gia oltre al mio compleanno.
Poco prima del compleanno ricordo una ricopiazione di una delle mie emanazioni su un foglio grande, un cinquanta per settanta se non addirittura settanta per cento. Lo mostrai a Frk ma non lo capi benissimo. Poi lo mostraia Giorgio e lo capii un po di piu. Glielo lasciai in casa dopo una lunga chiaccherata e me ne andai per qualche giorno a Castel del Monte, Monterotondo e castel sant’Angelo. E questo fu una delle altre rotture del motorino di avviamento.
Angelo – si chiamava cosi il mio meccanico – mi rubava un sacco di soldi. Ma l’ho capito tardi.
Intanto torniamo ai viaggi… da Giorgio brucio o strappo quel poster… quello della emanazione ingrandita al proiettore. E di li parto… parto ancora ed ancora… nella tappa monterotondo etc.. ricordo di essere stato anche a Gravina e su a quel bel monastero.. etc.. camminavo molto e ascoltavo la radiolina.
Vabè… siamo poi al grande viaggio. Iniziò credo passando per Campobasso e poi si è spostato sempre piu a nord. San Marino… li ci sono stato diversi giorni.. poi ho iniziato a pensare di andarmene in svizzera. E ridevo tantissimo perchè pensavo di aver avuto un idea buffa o stupida… non so perchè. Poi pensai pure di andare in India. E questo l’ho pensato non solo una ma due volte. Vabè.
Alchè siamo ancora al fatto che me ne parto. Si siamo ad ottobre piu o meno. Ricordo che pioveva forte e Frk mi scrisse chiedendomi di tornare a casa e dicendo che in macchina era bello dormirci… ma sicuramente non d’inverno. Io proseguii felicemente. Tornare mi veniva claustrofobico. Prova dopo prova avevo praticamente attrezzato la macchina per sostenermi lunghi mesi. Avevo il pc e tutto il resto ed avevo anche un’altra cosa.
La slava mi aveva insegnato che nulla si prende senza dare nulla in cambio. Ma cosa si puo dare? Nel mondo spirituale anche la gioia è un dare. Io non butto carte in natura o per strada….. dare la gioia che provo però gettando un sacco di immondizia nel bosco…. bè… dico: contravvenire ad una mia regola di carattere… mi dava sollievo. E’ successo una o due volte. Praticamente do alle forze invisibili, la mia gioia. Getto immondizia in natura per provare gioia.
E’ sucesso due volte – ripeto.
Vabè, una di queste volte è quella della testa di serpente. Mentre cammino vedo un serpente morto. Gli stacco la testa e lo metto in barattolo. Pochi chilometri dopo il tachimetro segna trecentomilachilometri esatti.
Vabbè… comunque.. eccomi a descrivervi il momento in cui mi compro il Bluetti. Ve lo dico ora perchè il bosco in cui la macchina si fermò a trecentomilachilometri è lo stesso bosco in cui architettai l’idea per ottenere un Bluetti gratis. Cominciai a dare fretta all’azienda. Ne comprai uno, lo pagai ma loro non me lo inviavano. Alchè li minacciai di scrivere recensioni negative. Fino a che lo ro si convinsero a restituirmi i soldi. Fatto sta che pochi giorni dopo arrivò questo pacco ed i soldi me li avevano ormai restituiti.
Nel frattempo mi ero comprato a Maglie una batteria Varta della macchina.. cosi per usare il pc in macchina. Ma non mi riusciva facile a farci nulla.
Avevo anche i miei pannelli solari e la mia doccetta solare. Me ne andavo alla cava di caranna. Dormivo li dietro dove c’è il panorama e di giorno stavo alla cava. La doccetta l’ho restituita.. troppo capiente.
In compenso facevo i riti della slava… ricordo quello col miele per ringraziare le forze che mi avevano guidato a scendere fino in fondo alla cava e a raccogliere una foglia di ulivo. In onore della terra cava e di chi cava la terra e delle cave coi pipistrelli.
Vabè. Questo per dirvi che sto ricostruendo piano piano tutto l’anno nella mia mente. Con questa storia della consapevolezza di dare per ricevere o comunque dare se si è ricevuto…. bè ci lavoro molto.
Intanto non vi ho detto che i ritratti energetici che faccio in strada… spesso finisco per gettarli per terra. Gettare in strada significa gettare all’universo. Ed è bello. E so he è un mio dare… perciò acquisisco credito ogni volta che getto in strada un mio disegno.
Capito ciò lo applico in grande.
Avevo gia scritto seicendo pagina esoteriche di glifodrammi. Usando tre colori di penna.. bellissimi fogli. Be…… mi propizio il viaggio: lo brucio nel caminetto.
Ecco, tutte queste cose: il Bluetti, il solare, l’aver bruciato consciamente un mio oggetto a cui tengo per ottenere una forza spirituale ed una propiziazione… etc… tutto ciò mi ha messo in moto. Anche considerando che viaggetto dopo viaggetto avevo piu o meno capito come organizzare l’auto.
Nel frattempo avevo anche comprato una stampantina e stampavo ogni tanto foto in macchina. Mi piaceva stampare le foto anche alla Mongolfiera. Mi feci pure gli occhiali da vista nuovi al centro commerciali. Due paia. Anno degli acquisti… per fortuna anno finito – in questi termini… belach che schifo.
Vabè… e anche per raccontarvi di tutte le interruzioni al viaggio. Aspettavo i miei occhiali da vista a Taranto.. ho aspettato una settimana intera. Quando tutto era pronto son partito.
E dicevo.. sono andato a S.Marino e poi piu in su e piu in su. Seguendo tutte le tracce dell applicazione web Park For Night. E tutto cio che so è che facevo fotografie alle belle chiese che vedevo.. ricordo Urbino ad esempio. E continuavo ad attrezzarmi l’auto.
Ecco una cosa che non vi ho raccontato: il megafoncello. Avevo cominciato nel duemilaventi a parlare ogni giorno al megafono con sottofondo musicale. Bè, nel ventidue ho cominciato ad applicare le teorie dei sistemi esoterici alla lettura interpretata di testi, alla videoripresa e alla scrittura.
Leggendo testi ad alta voce si puo applicare l’enneagramma. Ad esempio una personalità di tipo cinque legge con trasporto a bassa voce tutte le cose che riguardano la meraviglia delle sue scoperte intellettuali. Poi si puo passare bruscamente ad una voce di un tipo tre e poi di un uno rigido e cosi via. Stesso sistema si puo usare per la scrittura, immaginandosi di essere un Vergine, poi un Leone e cosi via. Cio che si scrive cambia radicalmente.
Ma la cosa piu folle è la videoripresa. Anche in questo caso la creatività puo terminare… avevo cominciato a fare riprese nel duemiladiciannove di quelle che chiamai Alchemy Lab. Praticamente la telecamera si sposta da un oggetto all’altro seguendo un nesso visivo.
Ora applicavo le teorie della danza Laban alla video ripresa. Tecnicamente Laban aveva diviso la notazione per le ballerie in tre piani o sezioni. Quella frontale, quella che – per capirci – divide il cervello in due lobi, e quella invece che taglia fette dall’alto.. come un cappello che affetta i corpi orizzontalmente.
Vabè.. ora ho sonno e non vi sto qui a dire ma questo metodo si puo applicare alla cinepresa. Dico si puo perchè l’ho inventato io e l’ho testato io.
Ora ho sonno (e sono nel duemilaventitre , a dicembre, quasi duemilaventiquattro).
Vediamo se mi riesce facile domani a continuare da qui.


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