Archetipi, Lucid Dream, Chi, Bio, Crono, Saturno, Viaggio nel Tempo

23 Agosto 2023 – Jesolo, biblioteca

La mia vita un paragrafo. Ogni frase un anno. Ne esce fuori una cacata. Ricorrenze. Il racconto di una vittima. Fermo. Imperterrito. Si ritrova a fine anno con un sinonimo dell’anno precedente. Se la vita è un racconto, va riletta di continuo. Le ridondanze eliminate, le asprezze tolte. Gli Egizi mettevano sul piatto il cuore, non i polmoni ne il fegato. Il bello, non le tecniche ne i vomiti. Work in Progress continuo. Se la vita è un racconto potrebbe esserci il momento dell’incontro con la stella. Per adesso è nel futuro. Le parole che leggi qui sotto sono i titoli che mi ritrovo per gli anni vissuti. Nessuna levigatura tant’è che l’unione non da una frase logica eccetto per i momenti in cui si accenna ad una metamorfosi.. “da Hippie a Barbone.. da Barbone ad Artista”.. etc. E ogni anno aggancia quello passato. Una catena.
Un viaggio da ADHD tra un dettaglio maniacale e l’altro. Da uno scontrino ad un video passando per una canzoncine e disegni, mescolando significati dalla difficoltà di capire la realtà al trascenderla… (o spacciarsi per artisti). Doipraest mostrato in azione.

Amerigo .. dalla fine della scuola alla morte di Paola .. Tutto Amerigo Libri Mantracaz Pallino .. Nuovi Amici .. Da Hippie a Barbone .. Da Barbone ad Artista .. Demolizione Definitiva .. Teatro Decapitato .. Antico .. Il Quaderno Bruciato| Pagliacci

Trasformare il proprio Archetipo (pare ve ne siano 9 o dodici o cinquemila.. o nessuno, tanti quanti sono i testicoli che ci restano. Es.. da Barbone ad Artista, da Artista a Spastico.. etc). Queste parole sono linkate agli approfindimenti, all’indice delle mie “opere”. Cacate, anch’esse. L’ordine va dalla nascita alla morte, come di consueto. Invertito invece è l’ordine delle tappe nel Menu che ad oggi si chiama “Lucid Dream”, perchè la vita è un sogno lucido, un’incantesimo, un legamento, un’illusione che spetta a noi rompere – vita dopo vita (anche se non credo alla rinascita) – …

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.. oppure

GUARDATI SNOWFLAKE.

(film del kaz proiettato alla Casa del Cinema di Roma all’interno della rassegna di corti Fuorinorma di Adriano Aprà)

…interrompo la scrittura, naso ricolmo di profumi pestilenziali. Uno studente appena docciato si siede al tavolo dietro al mio. Devo contenere la voglia di darmi pugni in faccia. Ogni inalazione la tanfa di fragranze francesi penetra il mio sporco lerci e satanico naso infarcendo quanto penso di plastica. Forse la mia poesia sta tutta qui. L’invasione – dicono – va evitata. Non ci si deve far distrarre dal soffio del vento. Nulla dovrebbe interrompere la mia volontà di scrivere. Nel mio caso sarebbe finzione perchè s’era raggiunto un discreto livello di calma. Stavo cominciando a scrivere cose sensate e BANG ecco lo studentello piombarmi addosso ricordandomi che sono ancora un senzatetto, che la mia attività è compromessa alle radici dalle condizioni concrete in cui vivo. E ho preferito io questa vita alle altre, assopite in un sogno languido, in una casa circondata da avvoltoi. Ma voglio comunque lasciare traccia di me. Sarà questa lotta contro le pestilenziali profumosità degli studenti plastifica. Come quella di un’orso o la cacatina di un cinghiale nel bosco. Potrà mettervi in guardia, vi ricorderà che il sentiero è selvaggio. La scrittura si fa poetica quando il proprio culto non è la costruzione di una cattedrale nell’inferno ma la feroce descrizione del tentativo di opporsi al fato. Fallimentare. Forse in seguito riformatterò questo paragrafo per farvi capire meglio a cosa alludo.

Ancora?